
Salvatore Scarpino
Le immagini ci assediano. Sparate, potenziate, iterate ai limiti del demoniaco dall'elettronica, dirette sulle nostre fragili vite schizoidi da schemi implacabili, inseguono e braccano l'occhio che si serra alla ricerca del vuoto-buio- tutto bianco-tutto nero. Dove non arriva l'elettronica arrivano le macchine fotografiche, sempre più piccole, più facili da usare, sempre pronte in ogni tasca, buone a nulla e capaci di tutto. Gli uomini e le cose non esistono più se non mediati attraverso scatti e riprese, trilioni di immagini ormai ci ossessionano con la loro falsa verità di "documenti". Le immagini seguono le leggi della moneta, si inflazionano, si sviliscono, quelle cattive scacciano le buone. Basta, dateci requie, o dateci buoni fotografi. Viaggiatori provenienti da più parti riferiscono che ne esistono ancora. Fotografi veri, con occhio e cuore d'uomini. Giuliano Di Cola è uno di questi. Da tempo si è sottratto alla tentazione e alla condanna di "documentare", di offrire un anonimo occhio di vetro bon à tout faire per veggenti distratti e confusi. Dalla fotografia, intensa come un processo unitario che va dall'inquadratura alle manipolazioni di stampa, ha fatto un irripetibile scandaglio-sonar capace di trarre da una prospettiva un fascio di informazioni emotivamente rilevanti. Un arco sbrecciato, una scalea corrosa, un androne ricco solo d'erbe inselvatichite, una maschera o un antico gesto legato a mestieri in via d'estinzione, sondati con lo scandaglio-sonar di Di Cola riversano segni precisi e netti, una storia, che è sempre storia d'uomini, come si sa. Di Cola non ferma i propri soggetti, li spia e li offre ancora vivi. Di fronte ai suoi lavori, anche in tempi d'inflazione visiva, è il caso di aprire gli occhi e di lustrarseli.Error
Fotoreporter e fotografo d’arte, «[…] è nato ad Arquata del Tronto, nella provincia di Ascoli Piceno, dove si è diplomato presso l’Istituto Professionale di Arte Fotografica. Dopo varie esperienze professionali nelle Marche e numerose partecipazioni alle più qualificate rassegne del settore - prima fra tutte la Biennale Internazionale “Fotografi della Nuova Generazione” organizzata alla Galleria d’Arte Moderna di Milano e al Museo d’Arte Moderna di New York - si stabilisce definitivamente a Cosenza. È in Calabria che attraverso una tecnica tutta personale di elaborazione della fotografia apre un discorso per immagini con la realtà umana e ambientale di questa regione […] egli scava dentro la città storica di cui raccoglie non il pittoresco ma quei particolari scorci-vicoli, portali, scalinate, botteghe artigiane - che servono a dare la dimensione del tempo passato e sono testimoni di un patrimonio storico culturale da salvare ...